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Cerignola, i frutti (e il gusto) della lotta alla mafia

CERIGNOLA (Fg) – C’è più gusto. Ha un sapore diverso questa pasta, prodotta col grano delle terre liberate dalla mafia. E’ più saporito quest’olio. A Cerignola, domenica, il locale presidio di Libera ha celebrato il ventennale dell’associazione fondata da don Luigi Ciotti, in contemporanea con le altre piazze d’Italia, portando a tavola gli spaghettoni Venti Liberi prodotti con il grano proveniente dai terreni confiscati alle mafie. (continua…)

Venti Liberi Venti Liberi 4 Frgagasso Lolatte Valentino Pugliese

Venti Liberi 2  Venti Liberi 3

La vittoria, quando si conquista così, è bene assaporarla fino in fondo. Primo, secondo e tutto il resto. C’era anche la Confederazione Italiana Agricoltori della provincia di Foggia, che fornisce assistenza nelle attività agricole alle cooperative che gestiscono i beni sottratti alla criminalità. Nella palestra dell’istituto comprensivo Carducci-Paolillo, l’Asd “La Fenice” ha organizzato per tutta la mattinata giochi e minitornei insieme all’associazione San Giuseppe Onlus per minori stranieri non accompagnati: attività finalizzate a favorire l’integrazione sociale dei ragazzi delle comunità educative di Borgo Tressanti e a promuovere la cultura della legalità attraverso lo sport. Sui banchetti allestiti nel cortile, oltre alla pasta, le olive e l’olio prodotti dalle cooperative Alter Eco e Pietra di Scarto. “Questa giornata è importante anche perché è stata organizzata in rete con le associazioni sportive del territorio – ha detto il referente cittadino di Libera, don Pasquale Cotugno – è un modo di ricordare le vittime di mafia e di ogni violenza, del terrorismo, quello che stiamo vivendo in questi giorni. Il nostro grido oggi deve essere ancora più forte perché la violenza e il terrorismo si combattono con l’idea di legalità, giustizia e di non violenza che noi portiamo avanti come associazioni e come Libera”.

La partecipazione della Cia a questa giornata – rappresentata dal direttore provinciale Danilo Lolatte e dal dirigente Matteo Valentino – era già stata preannunciata a livello nazionale in un incontro a settembre tra il presidente Dino Scanavino e don Luigi Ciotti. La collaborazione tra la Cia e l’associazione Libera, avviata nel 2001 e sancita nel 2008 da un protocollo d’intesa con cui la Confederazione s’impegna a fornire consulenza e assistenza alle cooperative e ai soci del progetto Libera Terra nella gestione dei terreni confiscati alla criminalità organizzata, mettendo a disposizione le sue strutture e i propri tecnici, si intensifica negli anni. L’obiettivo comune è ripartire dall’agricoltura per proporre un modello di sviluppo e di occupazione che nasca sui terreni liberati dal sopruso della criminalità. Il supporto della Cia si traduce in un’attività sindacale di tipo sociale: “La Confederazione Italiana Agricoltori sin dalla sua nascita, con un protocollo d’intesa all’epoca sottoscritto dal presidente Giuseppe Politi, è al fianco di Libera – spiega Matteo Valentino – Cia è parte integrante del presidio di Cerignola e disponibile a fornire tutto il supporto tecnico, di consulenza e sindacale possibile per far sì che i prodotti vengano trasformati, confezionati e commercializzati e abbiano la possibilità di inserirsi in un contesto di mercato che è sempre più difficile. Auguri a Libera e al suo operato di ieri, di oggi e del futuro”.

La Cooperativa Alter Eco produce soprattutto Olio Aut, ma ha anche una vigna e frutteti. Dal 2016, conta di trasformare le ciliegie in marmellata e sta sviluppando un progetto per produrre succo d’uva: “Attraverso l’agricoltura raggiungiamo altri obiettivi – racconta il presidente Vincenzo Pugliese – ormai abbiamo un rapporto costante con il tribunale di Foggia e l’Uepe, Ufficio Esecuzione Penale Esterna, con i quali sviluppiamo una serie di progetti con ragazzi ammessi alle misure alternative al carcere. E i risultati sono estremamente positivi”.

All’interno del laboratorio di legalità “Francesco Marcone”, invece, viene prodotta la Bella di Cerignola, cultivar caratteristica del territorio e poi si trasformano i pomodori in passata e pelati. “La vendita dei nostri prodotti è la chiusura del cerchio di una filiera che passa assolutamente dal diritto al lavoro di persone in stato di difficoltà – chiarisce il presidente della cooperativa Pietra di Scarto, Pietro Fragasso – Acquistandoli si sostiene un progetto di inserimento lavorativo di persone in situazioni di disagio”. Parte del ricavato della giornata sarà destinato proprio a ricompensare il danno che la cooperativa ha subito a seguito del furto di un grosso quantitativo di olive Bella di Cerignola.

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