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Guerra del pomodoro: com’è andata l’ultima puntata?

Ai produttori, un pomodoro viene pagato quasi niente. Comandano le industrie, che impongono una corsa al ribasso estremamente dannosa per gli agricoltori e per i consumatori, viste le importazioni di prodotto di bassa qualità dall’estero. La parte industriale, per il 2017, si è dichiarata disposta a pagare ai produttori italiani non più di 82 euro la tonnellata per il pomodoro tondo (l’anno scorso il prezzo fu fissato a 87 euro) e 87 euro per il lungo (che l’anno scorso quotava 97 euro).

Il rilancio del comparto del pomodoro da industria del Sud è stato al centro della riunione che si è svolta oggi, a Roma, nella sede del Ministero alle Politiche Agricole. All’incontro, convocato dal dicastero di via XX Settembre, hanno partecipato le rappresentanze agricole e cooperative e le Unioni. Per CIA Agricoltori Italiani era presente, tra gli altri, Michele Ferrandino, presidente provinciale di CIA Foggia. Alcune proposte illustrate durante la riunione sono positive, ma resta urgente trovare una quadra sui prezzi e quindi sul contratto.

CIA Agricoltori Italiani esprime apprezzamento per la sensibilità mostrata dal Ministero. Apprezzabile il lavoro che si sta facendo per facilitare il dialogo tra le parti, al fine di giungere a una soluzione sul contratto, e quello prodotto per mettere in campo proposte utili a valorizzare un prodotto chiave dell’agricoltura meridionale, attraverso strumenti innovativi come il sistema di qualità nazionale ed una promozione ad hoc.

CIA Agricoltori Italiani, tuttavia, esprime ancora una volta grande preoccupazione riguardo l’allungamento oltre misura dei termini per la contrattazione e della proposta inaccettabile dell’industria, con prezzi al di sotto dei costi di produzione.

A meno di due mesi dall’inizio delle operazioni di raccolta, vi è l’assenza formalizzata di un obiettivo di programmazione, di regole chiare sulla cessione del prodotto e di un prezzo di riferimento concordato. E’ necessario che la discussione riparta subito, in questa ottica sarebbe utile un intervento del Ministro in prima persona, perché senza l’Accordo Quadro e in assenza di regole concordate sarà penalizzato tutto il comparto. Altro tema discusso nella riunione al Mipaaf è stato quello della costituzione dell’organizzazione interprofessionale nel Centro Sud, strada necessaria per rafforzare la filiera.

La Cia sostiene che lo strumento interprofessionale del pomodoro da industria dovrebbe essere nazionale, con articolazione in circoscrizioni territoriali, in modo che funzioni univocamente strategiche come promozione e ricerca possano essere svolte in forma orizzontale. Guardiamo con interesse alla trasformazione del Distretto del Centro Sud in OI (Organizzazione interprofessionale), analogamente a quanto avvenuto nel Nord, e lavoreremo per valorizzare questo percorso.

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