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“Martina, ma insomma, ce la vuoi dare o no?” (la CUN)

“Martina, ce la dai o no? Ce la dai si o no”. La CUN, la commissione Unica Nazionale sul Grano è “un punto d’onore”, citando un pugliese doc, Lino Banfi. La Puglia la vuole, la merita, lo dice la storia, lo dicono i numeri, lo dicono proprio tutti, da CIA Agricoltori Italiani a tutte le altre organizzazioni. Stavolta, a prendere posizione sulla questione, sono i deputati pugliesi del Partito Democratico, Colomba Mongiello, Michele Bordo, Dario Ginefra, Gero Grassi e Liliana Ventricelli. Lo hanno chiesto di nuovo attraverso una risoluzione presentata in Commissione Agricoltura della Camera all’indomani della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto ministeriale che avvia il processo di istituzione e insediamento degli organismi, le CUN, che garantiranno “la trasparenza nelle relazioni contrattuali tra gli operatori di mercato e nella formazione dei prezzi” per le filiere maggiormente rappresentative del sistema agroalimentare.

Foggia – hanno dichiarato i deputati pugliesi del Pd – rappresenta la sede naturale e più idonea per ospitare la Commissione Unica Nazionale sul Grano Duro ed il Ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali dovrebbe adoperarsi per concretizzare questa vocazione”. Cosa aspetta Martina? Glielo dicono i deputati del suo stesso partito. Non è una pretesa campata in aria, piuttosto una richiesta radicata

“In Puglia si miete, in media, il 22 per cento del grano duro made in Italy – scrivono i deputati – e le aree produttive più importanti sono nelle province di Foggia e Bari, dov’è anche collocata la gran parte dei centri di stoccaggio e delle industrie molitorie e pastarie. Una capacità di trasformazione che consente alle imprese locali di trasformare, in 297 giorni di attività, oltre 146.000 tonnellate di grano duro per ottenere oltre 100.000 tonnellate di semola e 46.000 tonnellate di cruscame venduti soprattutto nel mercato interno ottenendo ricavi per oltre 26 milioni di euro”.

Nel documento, i deputati pugliesi del Pd affrontano anche un’altra questione cara agli agricoltori, quella delle importazioni di grano dall’estero. Le organizzazioni agricole chiedono da tempo una politica più attenta che promuova la qualità italiana. Il grano e, più in generale, i prodotti dell’agricoltura italiana sono sottoposti a un regime di controlli molto severo. Con la concorrenza dei produttori esteri bisogna confrontarsi, volenti o nolenti, ma sarebbe giusto farlo a parità di condizioni, di regole e di controlli.

“La Puglia è anche il principale varco di accesso del grano straniero miscelato con quello italiano e destinato alla produzione di pasta italiana, per la cui produzione non esiste alcun obbligo di indicare in etichetta l’origine della materia prima. Prescrizione richiesta dal governo italiano all’Unione Europea, da cui si attende una risposta. Istituire la CUN al posto dell’attuale Borsa Merci della Camera di Commercio dimostra attenzione ad un comparto in crisi e garantisce maggiore partecipazione e trasparenza al processo di formazione del prezzo della materia prima, oggi venduta ampiamente sotto costo. Il ministro Martina, proprio a Foggia, ha assunto l’impegno politico di sostenere la candidatura foggiana – hanno concluso i deputati del PD – ci auguriamo che quell’impegno, condiviso e sostenuto da tutte le organizzazioni di produttori, sia ora mantenuto”.

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