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“Niente confini, siamo DaunoIrpini”: il Festival di Orsara e Montaguto

ORSARA DI PUGLIA – Si chiama “FineConfine Festival” e ha la particolarità di unire due regioni, la Daunia e l’Irpinia, attraverso due paesi posti proprio sul confine, Orsara di Puglia (Foggia) e Montaguto (Avellino). Si tratta di due piccoli borghi: il “paese dell’Orsa” conta circa 2700 abitanti, il secondo meno di 500.  Montaguto e Orsara di Puglia, insieme, hanno organizzato un Festival per celebrare la loro amicizia e il superamento del confine che racchiude i due territori assieme a tutti gli altri confini che dividono, creano muri, ostacolano l’agire d’insieme, il fare sistema, lo scambio che arricchisce e crea sviluppo personale, sociale, culturale ed economico. Il “FineConfine Festival”, organizzato dalle amministrazioni comunali di Montaguto e Orsara, si terrà dal 26 al 28 luglio, con eventi in entrambi i paesi. L’attore Massimiliano Benvenuto è l’ideatore e il direttore artistico del Festival. Tantissimi gli appuntamenti con musica, teatro, arte, passeggiate nei boschi e al chiaro di luna, letture e sapori.

SETTE CHILOMETRI. Il “FineConfine Festival”, in realtà, è la celebrazione di un incontro. I due paesi sono vicinissimi, ad appena 7 chilometri l’uno dall’altro. Quei 7 chilometri, soprattutto nelle stagioni buone, sono percorsi abitualmente a piedi da molte persone dell’uno e dell’altro borgo che amano camminare fra la natura. Gli orsaresi li percorrono andando verso Montaguto, mentre i montagutesi compiono il percorso inverso. E proprio dall’incontro e dal confronto tra i due comuni, e dalla voglia di stringere un patto per la reciproca crescita, si è sviluppata l’idea del MontagutOrsara Fineconfinefestival. Il confine inteso come paradigma di possibilità.

IL FESTIVAL DI DUE REGIONI. La vicinanza, non solo geografica, tra Orsara e Montaguto è caratterizzata da una continuità culturale, storica e produttiva tra Puglia e Irpinia. Fino al 1884, Orsara di Puglia si chiamava ‘Orsara Dauno-Irpina” e fino al 1929 il paese era ricompreso amministrativamente nella provincia di Avellino; Montaguto, invece, fino al 1860 era parte della provincia di Foggia. Il Festival, dunque, corre e si conferma lungo l’antica Strada delle Puglie, via di scambio e comunicazione di mercanti, pellegrini, produttori e contadini. Un’iniziativa che può fare da apripista ad altri progetti che vedano insieme l’area dauno-irpina, un comprensorio ricco di eccellenze ambientali, culturali, storiche e paesaggistiche oltre che di un eccezionale paniere di tipicità enogastronomiche certificate.

IL FESTIVAL DEL FINECONFINE. Un Festival per cancellare i confini, fare inclusione, allargare un orizzonte che – in questo modo – arriva ad abbracciare non solo due paesi, ma due regioni, il cuore del Mezzogiorno d’Italia, un intero Paese che, mai come oggi, sembra avere bisogno di respiri più ampi, di abbracci capaci di unire le migliori risorse e la volontà di crescere insieme. Un festival di reazione e interazione dove il limite apparente diventa risorsa. La volontà di ripopolare concettualmente e praticamente una parte del tessuto connettivo del nostro paese, la cui scomparsa, sarebbe l’inizio di un’inesorabile erosione psico-socioculturale. Il confine come punto di partenza di esplorazione e accoglienza dell’altro, di inclusione e ascolto. I protagonisti, gli intenti e il programma del Festival saranno illustrati nel dettaglio nel corso di una conferenza stampa che si terrà a Foggia il prossimo 18 luglio.

IL PROGRAMMA DEL FESTIVAL (clicca qui)

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