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Fango e devastazione nel Gran Ghetto

Non si è salvato nulla. Devastante l’incendio divampato questa notte nel cosiddetto Gran Ghetto, in agro di San Severo, ai piedi di Rignano. Le foto sono state scattate questa mattina da Magda Jarczak, responsabile dello Sportello Immigrazione della Cgil di Foggia, e testimoniano i disastrosi effetti del rogo scoppiato nella baraccopoli. Ancora da accertare l’origine delle fiamme che hanno distrutto tutto. Nessuno, fortunatamente, è rimasto ferito, in alcuni casi è stato però riscontrato un principio di intossicazione. A giudicare dalle immagini è stato un inferno. Sono intervenute cinque squadre dei vigili del fuoco – arrivate anche da Lucera e San Severo – impegnate nelle operazioni di bonifica fino alla tarda mattinata di oggi. Un intervento reso più rischioso dalla presenza di bombole del gas nel campo.

Non si conosce al momento il numero preciso di migranti presenti: nei mesi estivi sono oltre duemila, soprattutto braccianti di origine africana, ora secondo l’organizzazione sarebbero circa 350. “Hanno perso tutto, sono disperati – racconta Magda Jarczak da stamattina sul posto per assistere gli ospiti  – l’85% del ghetto è andato distrutto”. Non è la prima volta che accade, e solo un anno fa, nel febbraio 2015, un altro incendio di vaste proporzioni aveva distrutto decine di baracche.

Le istituzioni e le associazioni si stanno attivando per cercare una sistemazione. Ci sta lavorando anche la Regione Puglia e a comunicarlo è il governatore Michele Emiliano: “L’incendio del ghetto della provincia di Foggia è arrivato pochi giorni prima delle operazioni di sgombero umanitario dello stesso che la Regione Puglia e la Prefettura di Foggia stanno attuando al fine di porre termine a una situazione inaccettabile dal punto di vista umanitario, igienico e di ordine pubblico. Già da mesi la Regione Puglia aveva predisposto il piano che da oggi prenderà le mosse in emergenza per ridislocare i 300 lavoratori presenti presso il campo, dapprima in strutture di accoglienza temporanea e dopo in apposite strutture autocostruite, che verranno gestite di concerto con le imprese agricole che verranno responsabilizzate in tal senso. Non si può escludere che l’incendio sia stato un modo attraverso il quale ignoti abbiano voluto rendere inutilizzabile la struttura che, da più di dieci anni, era stata abusivamente realizzata nel territorio di San Severo. In queste ore si sta procedendo ad analizzare la situazione per verificare quanto necessario attuare nell’immediato”.

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