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Lupi, cinghiali e danni all’agricoltura: serve una svolta

MONTE SANT’ANGELO (Fg) – “Agricoltura e territorio, tutela e convivenza: lupi e cinghiali, le proposte della CIA Puglia”: è questo il tema al centro dell’incontro, organizzato da CIA Agricoltori Italiani della Puglia, che si svolgerà a Monte Sant’Angelo giovedì 11 gennaio 2018, alle ore 15, nella sala consiliare del palazzo municipale. La convivenza tra imprese agricole e fauna selvatica, negli ultimi anni, sta diventando sempre più complicata. Una delle cause di questa difficile convivenza è il proliferare dei lupi e, soprattutto, dei cinghiali su gran parte del territorio pugliese e in più parti d’Italia. La voracità e la presenza crescente di quegli animali,  anche in prossimità di allevamenti e coltivazioni, sta creando non pochi problemi alle aziende zootecniche e alle imprese agricole. Le misure adottate finora per contenere e risarcire i danni causati dalla fauna selvatica non si sono rivelate efficaci.

Pecore sbranate da lupi? E’ accaduto recentemente, nell’agro di Putignano, in provincia di Bari. I casi di questo tipo sono diventati sempre più frequenti. Alcuni casi sono stati segnalati anche nel territorio di Taranto e in quello di Brindisi. Per CIA Puglia, innanzitutto bisogna stabilire regole e tempi certi per i risarcimenti agli allevatori. Quello zootecnico è un settore che sta già affrontando grandi difficoltà. Nel sud est barese, con diversi episodi e avvistamenti anche nei pressi del centro abitato di Noci, si sono verificate diverse aggressioni agli allevamenti ovini e caprini da parte di lupi. L’ultimo episodio ha creato danni ingenti, poiché anche alcune pecore gravide sono finite sotto le fauci del predatore. Gli allevatori sono danneggiati 2 volte: la prima quando perdono il loro patrimonio zootecnico; la seconda nel momento in cui devono sobbarcarsi anche i costi per lo smaltimento delle carcasse degli animali. “La salvaguardia della fauna selvatica è importante”, ha dichiarato recentemente Raffaele Carrabba, presidente CIA Puglia, “ma lo sono anche la tutela degli animali da allevamento e la sicurezza delle aziende agricole e zootecniche continuamente danneggiate”. Per il presidente di CIA Agricoltori Italiani della Puglia, dunque, “occorre un piano che coinvolga organicamente tutti i livelli istituzionali e organizzativi cui compete intervenire su questa problematica”. E’ necessaria una norma che regolamenti un controllo efficace della fauna selvatica e preveda il giusto risarcimento per le aziende che subiscono attacchi imputabili alla fauna selvatica in generale.

Anche i cinghiali rappresentano spesso un problema. Con la costituzione dell’area protetta del Parco Nazionale dell’Alta Murgia, all’interno della cui area è vietata la caccia, la specie ha avuto modo di riprodursi a dismisura tanto da creare non pochi problemi alle aziende agricole e zootecniche. L’ultimo censimento ha rilevato la presenza di circa 3700 esemplari.

A Monte Sant’Angelo, CIA Agricoltori Italiani della Puglia tornerà sulla questione presentando le proprie proposte. L’incontro sarà presieduto da Raffaele Carrabba, presidente regionale dell’organizzazione. L’introduzione sarà affidata a Michele Ferrandino, presidente di CIA Agricoltori Italiani Capitanata. Interverrà Nicola Cantatore, direttore provinciale dell’organizzazione. Sarà Leonardo Santucci, componente della giunta CIA Agricoltori italiani Capitanata, a illustrare una serie di esperienze dal territorio inerenti al problema in esame. Conclusioni affidate a Cinzia Pagni, vicepresidente nazionale di CIA Agricoltori Italiani.

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