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Ciao e grazie don Erminio

LUCERA – Don Erminio Di Bello è morto. Su Facebook, già dalle 23 di ieri, mercoledì 18 luglio, in tanti stanno ricordando con affetto il suo impegno di sacerdote, le sue qualità di persona. Io, personalmente, l’ho conosciuto ai tempi in cui era il parroco di Santa Maria delle Grazie, il quartiere più popoloso di Lucera, “la 167”, dove la parrocchia è punto di riferimento, luogo di ritrovo, struttura dove poter fare sport, giocare a pallone e a basket, fare teatro. Aveva aperto la chiesa al Comitato di Quartiere con spirito di servizio verso la Comunità, senza entrare nelle beghe di piccolo cabotaggio, con la speranza che quella forma di impegno e aggregazione facesse crescere la Comunità della 167, così eterogenea e differente da quelle degli altri rioni e, anche per questo, più giovane e vitale. Non ha fatto in tempo a diventare vecchio, don Erminio. Aveva 59 anni. Vecchio non lo è mai stato, non solo dal punto di vista anagrafico. Sorriso aperto, la battuta pronta, sguardo sornione, per quella che è stata la mia esperienza don Erminio non faceva sentire fuori luogo quelli che, come me, in chiesa non ci vanno quasi mai. Per questo motivo, pur vivendo a Foggia da tanti anni, fu a lui che chiesi da amico di condividere uno dei momenti più importanti della mia vita. Ne fu contento e la sua disponibilità venne fuori come un gesto naturale. Per gli impegni lavorativi, a me e alla mia futura moglie non era facile seguire il corso pre-matrimoniale andando ogni volta da Foggia a Lucera. Con un sorriso, mi promise che avrebbe capito se qualche volta avessimo disertato. In realtà, poi, non saltammo quasi mai l’impegno. Pensavo fosse una cosa per bizzochi. Pensavo peggio, e invece anche quella fu l’occasione per farsi qualche risata insieme. Ciao e grazie, don Erminio

Francesco Quitadamo

foto della home: DIOCESI LUCERA-TROIA

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