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Crisi dell’agricoltura in Puglia: emendamento gelate e tavolo interministeriale

Per i danni all’agricoltura pugliese, quelli derivanti dalle gelate di febbraio e marzo 2018, il ministro dell’Agricoltura, Gian Marco Centinaio, si è impegnato a nome del Governo a far passare un emendamento da inserire nel Decreto Semplificazioni. Ieri, incontrando i rappresentanti dei Gilet Arancioni, il ministro della Lega Nord ha assicurato che l’emendamento in questione consentirà la deroga all’articolo della legge 102, che oggi esclude quegli agricoltori che non erano assicurati sull’evento delle gelate di febbraio e marzo 2018. In questo modo, tutti i produttori pugliesi dovrebbero poter partecipare al riparto del fondo per le calamità e avere accesso a benefici come la sospensione dei mutui agrari e l’abbattimento dei contributi previdenziali.

E’ quanto ha assicurato Centinaio davanti ai presidenti nazionali di Cia Agricoltori Italiani, Dino Scanavino; Confagricoltura, Massimiliano Giansanti; Copagri, Franco Verrascina; dell’Alleanza delle Cooperative italiane settore agroalimentare, Giorgio Mercuri; dei rappresentanti sindacali di Cgil, Cisl, Uil, Ugl e di tutte le sigle sindacali del mondo agricolo. All’incontro era presente anche Leonardo Di Gioia, assessore all’Agricoltura della Regione Puglia. La crisi del settore olivicolo, peggiorata dalle gelate, ha causato la perdita di un milione di giornate lavorative in Puglia, con la chiusura di moltissimi frantoi. Nel corso dell’incontro tenutosi mercoledì 9 gennaio, Centinaio ha annunciato l’istituzione di un tavolo interministeriale, con i ministeri dello Sviluppo Economico e del Lavoro, per interventi di ripristino del potenziale di sviluppo produttivo e forme di tutela delle giornate lavorative perse a vantaggio dei lavoratori.

La riunione ha affrontato le due principali questioni oggetto della manifestazione dei Gilet arancioni dello scorso 7 gennaio a Bari: gelate e xylella.

LE DICHIARAZIONI DI LEONARDO DI GIOIA. Secondo tema affrontato è stato quello della Xylella: “Abbiamo chiesto un impegno del Ministero ancora più intenso”, ha spiegato Leonardo Di Gioia, “poiché il problema è di scala sovraregionale e necessita di maggiori mezzi, risorse e soprattutto adeguati strumenti legislativi”. In particolare, la Regione Puglia chiede di attuare finalmente la modifica legislativa che consenta di superare – senza gli attuali limiti – gli ostacoli giuridici all’abbattimento degli alberi individuati come malati. Il tempestivo abbattimento è infatti fondamentale per rallentare l’espansione della fitopatia. Sul punto il Ministro ha annunciato di aver presentato un emendamento specifico in sede di conversione del Decreto Semplificazione che consentirà di attuare procedure molto più snelle, in deroga ai vincoli nazionali che oggi impediscono l’abbattimento rapido degli alberi malati. “La Regione Puglia in questo ambito ha fatto un grandissimo lavoro negli ultimi tre anni, abbiamo dato vita al più capillare monitoraggio di piante mai fatto prima e predisposto strutture, mezzi e uomini in grado di eseguire immediatamente le operazioni. Quello che manca ancora è proprio una legge che consenta di superare gli ostacoli di natura giuridica, da qui la nostra richiesta di poter derogare alle norme di tutela degli alberi. Solo agendo in tempo reale potremo attuare pienamente la strategia di contrasto alla xylella, e adempiere in maniera ancora più efficace alle prescrizioni europee”.

I GILET ARANCIONI. “La straordinaria gravità della situazione che sta vivendo l’olivicoltura pugliese richiede che tutti gli interessati mettano da parte le divisioni e facciano squadra, nell’interesse dell’agricoltura; noi stiamo cercando di farlo e chiediamo alla politica di fare altrettanto”. Così il coordinamento di Agrinsieme in occasione della conferenza stampa svoltasi al Mipaaft e dedicata alle criticità dell’agricoltura pugliese. La conferenza stampa si è tenuta al termine dell’incontro convocato dal ministro Gian Marco Centinaio e in seguito alla protesta del 7 gennaio a Bari, nell’ambito della quale migliaia di agricoltori, riuniti nel coordinamento dei gilet arancioni, hanno manifestato le difficoltà di un settore che in Puglia conta oltre 350mila imprese e rappresenta il 13,59% del totale delle aziende agricole italiane, per un valore della produzione che si aggira intorno ai 4 miliardi di euro l’anno.

“Parliamo di una situazione eccezionale che si protrae ormai da anni, che la Puglia sta pagando a caro prezzo. L’olivicoltura regionale rischia la definitiva paralisi. La Xylella e il maltempo, con la siccità prima e le gelate poi, hanno quasi azzerato la produzione olivicola regionale e inciso sensibilmente sulla redditività dei produttori, causando al contempo la perdita di quasi un milione di giornate lavorate”, sottolinea il coordinamento che riunisce Cia-Agricoltori italiani, Confagricoltura, Copagri e Alleanza delle Cooperative Agroalimentari.

“Chiediamo pertanto per la Puglia l’immediato riconoscimento dello stato di calamità naturale, con la conseguente attuazione di quanto previsto dalla Legge 102/2004, nella consapevolezza però che questo provvedimento non può rappresentare l’unica soluzione a problematiche ben più complesse. Parallelamente allo stanziamento di fondi nazionali e all’attuazione di un Piano nazionale olivicolo, sollecitiamo il Governo affinché si attivi in sede comunitaria e si adoperi per l’approvazione di misure eccezionali a sostegno dell’olivicoltura pugliese, come già avvenuto nel recente passato, ad esempio, per altri settori”, hanno spiegato i dirigenti di Agrinsieme. “La mobilitazione resta e i trattori continuano ad essere accesi in attesa dei primi atti concreti, che siamo convinti stavolta non tarderanno ad arrivare”, hanno concluso i Gilet Arancioni.

 

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