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Ecco dove nasce il miglior vino rosato d’Italia

Tra i vigneti di Borgo Incoronata, nella cantina Borgo Turrito

Da Foggia, ci metti giusto 10 minuti ad arrivare a Borgo Incoronata. La borgata fu costruita ai tempi e secondo i dettami dell’architettura fascista. Tra le cittadelle rurali del capoluogo della Daunia, questa è la più viva ed è anche la più popolosa. Il nucleo centrale è caratterizzato dal palazzo istituzionale del borgo, imponente, massiccio, con le sue volte che danno ombra alle panchine sottostanti. Tutto intorno ci sono la chiesa, il bar, il fornaio, la profumatissima bottega di frutta e verdura che un tempo fu il regno di Luciano Ciavarella, memoria storica che ci ha recentemente lasciato. Per arrivare nel luogo e tra i vigneti dove si produce il miglior vino rosato d’Italia bisogna fare altri 200 metri, direzione Santuario e Bosco dell’Incoronata. E’ qui che si trovano la cantina e lo show room di Borgo Turrito, l’azienda vitivinicola che col suo CalaRosa IGP Puglia Nero di Troia ha messo in fila ben 4mila vini di tutta Italia piazzandosi al primo posto assoluto tra i rosè del Bel Paese.

A ‘laureare’ il vino rosato prodotto da Luca Scapola come il migliore d’Italia è stata l’autorevole giuria del premio nazionale “Vinoway 2023”, che nei giorni scorsi ha scelto la location di Castello Monaci (Salice Salentino, Lecce) per il gran gala “Dinner with the Stars” durante il quale, il 16 ottobre, sono stati consegnati i premi e resi pubblici i punteggi. Sono stati degustati e valutati più di 4mila vini del territorio nazionale. I riconoscimenti sono stati assegnati soltanto ai vini che hanno ottenuto una valutazione dagli 89 centesimi in su. Il CalaRosa 2021, con un punteggio di 97/100, ha vinto il premio come miglior vino rosato d’Italia ex aequo con il PM Pink della cantina salentina Villani Miglietta.

“E’ un’enorme soddisfazione che condivido con tutta la squadra di Borgo Turrito”, ha dichiarato Luca Scapola. “Non è la prima volta che il nostro CalaRosa conquista un prestigioso riconoscimento. Negli anni scorsi siamo riusciti a vincere in Francia, Giappone, in altri concorsi nazionali e internazionali, ma la soddisfazione più grande è quella di confermarsi e di migliorarsi, e di farlo attraverso un vino che valorizza il vitigno ‘bandiera’ della Capitanata, quel Nero di Troia che anche Borgo Turrito, assieme ad altre cantine del territorio, sta facendo conoscere e apprezzare da esperti e consumatori in tutta Italia e in ogni parte del mondo”.

Il CalaRosa è ricavato da uve 100% Nero di Troia. Ha una gradazione alcolica del 13%. Dal colore caldo e brillante, avvolge il palato con aromi di frutti rossi e delicate note floreali. Dal 2015, primo anno di produzione del CalaRosa, questo straordinario vino rosato foggiano ha ottenuto un riconoscimento dopo l’altro, a cominciare da “Le Mondial du Rosé”, a Cannes, dove fu giudicato come uno dei migliori rosati del mondo dall’Unione degli Enologi Francesi.

Borgo Turrito nasce nel 2006, l’anno in cui Luca Scapola ha preso il timone dell’azienda di famiglia, legata sin dal 1890 alla coltivazione della vite. Un passaggio generazionale che ha significato un cambio di visione e un ampliamento di prospettive, pur conservando il forte attaccamento alla terra che da anni si tramanda tra i vigneti e la cantina di Borgo Incoronata. Ed è proprio da questa antica borgata rurale dalla forte vocazione agricola che deriva il nome dell’azienda “Borgo Turrito”.

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