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Xylella, la Ue: “Abbattete tutti gli alberi”, Cia Puglia: “Fare subito chiarezza”

La Corte di giustizia dell’Unione Europea ha stabilito che la Commissione UE può obbligare gli Stati membri a rimuovere tutte le piante potenzialmente infettate dal batterio Xylella fastidiosa, ancorché non presentanti sintomi d’infezione, qualora esse si trovino in prossimità delle piante già infettate, perché la misura è proporzionata all’obiettivo di protezione fitosanitaria nell’Unione ed è giustificata dal principio di precauzione.

C’è sempre più confusione, dunque, sulla vicenda Xylella fastidiosa che rappresenta una vera e propria emergenza per il territorio della Puglia.

“Ribadiamo con forza quello che stiamo ripetendo da anni: la Xylella non aspetta i tempi della giustizia e della politica – dichiara il presidente regionale della Cia Agricoltori Italiani di Puglia Raffaele Carrabba -. Adesso la Sentenza della Corte di giustizia dell’Unione europea conferma la legittimità degli espianti disposti dalla Commissione. Nel frattempo chi ci sta rimettendo da anni sono gli agricoltori e il paesaggio non solo della provincia di Lecce, di Brindisi e di Taranto ma della intera Puglia, se si considera l’ulteriore e recente modifica delle aree delimitate dalla Xylella fastidiosa con uno spostamento verso nord delle stesse. Tutti quanti dobbiamo impegnarci a impedire che la Xylella avanzi di un ulteriore metro. Chiediamo al Governatore Emiliano un incontro urgente per conoscere quelle che saranno le decisioni che attuerà la Regione anche a seguito dell’incontro con la Task force sulla ricerca scientifica, già convocato dallo stesso Emiliano per martedì.

E’ necessario, poi – prosegue Carrabba -, mettere in atto una adeguata campagna informativa rivolta agli agricoltori per informarli delle nuove misure fitosanitarie approvate dalla Regione Puglia. Reputiamo, inoltre, indispensabile una adeguata campagna di comunicazione per smentire chi, già dallo scorso anno, sta mettendo in giro artatamente voci che qualificano l’olio di oliva salentino non buono perché <infetto da Xylella>. Tutto ciò ovviamente è falso e tendenzioso. Il batterio, infatti, non intacca la drupa e quindi di conseguenza non incide minimamente sulla qualità dell’olio. La guardia, dunque, non va abbassata di un solo istante. Da parte nostra – conclude Carrabba – continueremo a informare gli agricoltori della necessità di attenersi con scrupolo alla misure imposte dall’Osservatorio fitosanitario regionale”.

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