
Ascolto e confronto in presenza: da Foggia l’apertura a un processo meno ‘virtuale’
Grande successo del convegno sull’oralità del processo, la diretta è stata seguita da tutta Italia
FOGGIA – “Il convegno sull’Umanesimo giuridico e l’oralità del processo ha avuto un successo che è andato oltre le aspettative. La diretta è stata seguita in tutta Italia, merito del livello davvero alto di un confronto in cui magistrati, avvocati e mondo accademico hanno offerto riflessioni e spunti davvero importanti sulla necessità di non dimenticare che il processo civile è un fenomeno umano e che, in quanto tale, deve e può praticare l’oralità e il confronto faccia a faccia ogni volta che è possibile e doveroso”. È Fabrizia Martelli, presidente della Camera Civile di Foggia, a esprimere la propria soddisfazione per l’esito del convegno che si è svolto venerdì 13 giugno nell’aula 5 del Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Foggia. Al centro del dibattito, le opportunità e i limiti dell’udienza cartolare in ambito processuale, una forma di trattazione che si svolge per iscritto e sostituisce la discussione orale in presenza. Una modalità adottata innanzitutto per ridurre i tempi dei processi, assicurare maggiore flessibilità allo svolgimento delle udienze, ridurre i costi connessi al trasporto e all’impegno di personale per le udienze in presenza e, infine, per ridurre il sovraffollamento e il carico di lavoro dei tribunali. Durante il convegno, oltre alle opportunità e alle innovazioni rappresentate dall’udienza cartolare, sono stati discussi anche i limiti di questa modalità: nella trattazione per iscritto, ovviamente, il fattore umano e l’interazione faccia a faccia vengono meno. La discussione orale, con la possibilità di interazioni spontanee e l’esame immediato delle argomentazioni, può essere una fonte di informazioni e di approfondimento che l’udienza cartolare può non fornire. Non tutti possono avere lo stesso accesso alla tecnologia e alla competenza necessaria per gestire le udienze cartolari, creando disparità nell’accesso alla giustizia. Per persone con problemi di alfabetizzazione digitale o con difficoltà di comprensione delle argomentazioni scritte, l’udienza cartolare può rappresentare un ostacolo maggiore. Lo scambio di documenti per iscritto può comportare un maggiore rischio di errori o incomprensioni rispetto alla discussione orale. In alcune circostanze, l’udienza cartolare può rendere più difficile l’esame delle prove e l’interpretazione delle argomentazioni delle parti.
I “pro” i “contro” delle due modalità – cartolare e in presenza – sono stati approfonditi, valutati e discussi alla luce del comune obiettivo che unisce magistrati, avvocati e mondo accademico: un processo giusto, equo, nell’interesse primario dei diritti dei cittadini. Preziosi, in tal senso, le riflessioni di Antonio Diella, presidente della Sezione Penale del Tribunale di Foggia e autorevole esponente della ANM; l’analisi di Alberto Del Noce, presidente dell’Unione Nazionale delle Camere Civili; la disamina compiuta dal Giudice civile presso il Tribunale di Bari Gianluca Tarantino. Importante, inoltre, il contributo fornito dal professore associato di Diritto processuale civile dell’Università di Foggia Mario Pio Fuiano. I lavori del convegno sono stati magistralmente coordinati da Gianpaolo Impagnatiello, professore ordinario di Diritto processuale civile del Dipartimento di Scienze Sociali dell’Università di Foggia.
“L’obiettivo di incontri come quello di venerdì”, ha aggiunto Fabrizia Martelli, “è dare un contributo tutti insieme, ognuno secondo il proprio ruolo e punto di vista, verso un’evoluzione del sistema che garantisca i diritti dei cittadini, assicuri maggiori certezze sui tempi della giustizia, e metta giudici e avvocati nelle migliori condizioni per svolgere il loro difficile e delicatissimo ruolo. La trattazione scritta del processo è importante, ma occorre non abusarne per non andare incontro al rischio di una ‘disumanizzazione’ del processo”.